Una affollata platea di imprenditori prevalentemente del comparto costruzioni e installazioni ha seguito con grande interesse l’incontro con il vice ministro ai trasporti ed alle infrastrutture Riccardo Nencini, ospite della Cna di Prato per approfondire alcuni nodi da sciogliere per le pmi, contenuti nel nuovo Codice degli Appalti.
A mettere sul tavolo del Viceministro le questioni ritenute cruciali per facilitare l’accesso agli appalti da parte delle piccole e medie imprese è stato il Presidente CNA di Prato, Claudio Bettazzi, insieme ad Antonio Chiappini, Coordinatore Costruzioni CNA Toscana, che ha avuto il compito di entrare nel merito tecnico dei singoli articoli contenuti nel Nuovo Codice recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. All’incontro ha assistito anche il Prefetto di Prato, Dott.ssa Maria Laura Simonetti.
Bettazzi ha sottolineato come Cna abbia “approfondito tutte le tematiche contenute nel nuovo Codice di cui è apprezzabile l’intento di avviare una semplificazione burocratica e l’ampliamento delle garanzie e della trasparenza come richiesto dalle normative europee. Il vecchio Codice era un intrico giuridico di oltre 800 articoli e regolamenti, il peggiore d’Europa, che ostacolava non poco le aziende e lo sviluppo territoriale visto che il mercato degli appalti in Italia vale il 15% del Pil e parliamo quindi di un mercato importante per l’intera economia. Ecco perché il Nuovo Codice rappresenta un’occasione storica per il nostro Paese, un giro di boa che, se ben gestito, ci permetterà di cambiare approccio, di aiutare davvero le imprese a competere in ambito nazionale ed europeo, anche aggregandosi, e a far ripartire lo sviluppo del Paese, a condizione che si applichi davvero la strada della semplificazione e della trasparenza. Due valori che restano strategici per CNA e per le nostre imprese”.
Detto questo, vediamo però in sintesi, alcune delle discrasie sulle quali Cna ha chiesto l’intervento del Viceministro nella fase di passaggio dal Codice ai Regolamenti attuativi:
- Articolo 36” Contratti sotto Soglia”: L’ambito di applicazione delle procedure è quello di 1 milione di euro mentre l’attuale codice prevede la procedura ristretta semplificata che arriva fino a 1,5 milioni di euro. Nei nuovi regolamenti CNA chiede di riportare la soglia a 1,5 milioni di €
- Articolo 51” Suddivisione in lotti” : La suddivisione in lotti favorisce lo “spacchettamento” e quindi la partecipazione a imprese di piccole e medie dimensioni e anche alle imrpse che si vogliono aggregare in Ati, Consorzi o Reti di imprese. Il problema nel Nuovo codice resta la definizione di lotto funzionale che rende praticamente non applicabile il principio della suddivisione in lotti. CNA propone di eliminare il termine “funzionale” tra l’altro non previsto nella direttiva
- Articolo 84 “ Sistema unico di qualificazione degli esecutori di lavori pubblici” : Questo punto concerne il tema delle Qualificazioni delle imprese che oggi sono previste per appalti a partire da 150.000 €, con obbligo di qualificazione SOA (che ha un costo di circa 4.000 euro per ottenere la certificazione e quindi partecipare all’appalto). CNA propone di portare l’obbligo di qualificazione delle imprese a partire da un tetto di 1 milione di euro per incentivare la partecipazione alle gare anche delle piccole e medie imprese.
- Articolo 95 “Criteri di aggiudicazione dell’appalto” : Il tema riguarda il ricorso al “massimo ribasso” applicato oggi e molto negativo sia per le imprese che per la pubblica amministrazione. CNA propone, nei regolamenti attuativi del Nuovo Codice, di andare nella direzione della Offerta economicamente più vantaggiosa, in cui i criteri non sono solo il ribasso ma anche la sicurezza, la qualità dell’opera, i servizi ecc.
A fronte delle richieste, il Viceministro Nencini ha tenuto a precisare che “ proprio grazie all’impegno attovo degli esperti CNA presenti al tavolo della Commissione parlamentare incaricata di stendere la nuova normativa, sono state accolte quasi integralmente le osservazioni presentate su questo Codice che rappresenta una delle 5 più importanti riforme del Paese”
“Nel nuovo Codice – ha detto Nencini – abbiamo puntato a valorizzare il sistema delle pmi che è ancora oggi l’ossatura dell’economia nazionale. Tra gli elementi premianti del nuovo testo, anche in accoglimento alle richieste di Cna, rientrano infatti: la cancellazione del principio di massimo ribasso, la centralità della progettazione (la cui carenza oggi determina l’80% delle varianti in corso d’opera), il sostegno alle aziende che utilizzano prodotti Made in Italy, il pagamento diretto dei subappaltatori da parte delle stazioni appaltanti, l’opportunità di dividere gli appalti in lotti e in quote prefissate e clausole sociali per l’occupazione nel territorio”.
Come precisato da Nencini inoltre, con questo nuovo Codice ci sarà una drastica riduzione delle stazioni appaltanti, cioè degli enti che promuovono le gare: “nessuno sa quante siano. Si parla di oltre 50.000, tra tutti gli organi dello Stato e le singole scuole. Il nostro obiettivo è ridurre il numero totale a 2.000 e introdurre precisi strumenti per garantire il completamento delle opere attraverso semplificazione delle procedure e certezza dei finanziamenti”.
Detto questo, restano comunque alcune questioni ancora aperte, come quelle sottolineate oggi da Cna, sulle quali il Viceministro Nencini si è detto disponibile ad intervenire “confidando che nell’ultimo mese che ci separa dall’approvazione definitiva si possa arrivare ad una stesura ancora più vicina alle esigenze delle piccole e medie imprese”.
Dal punto di vista dell’iter, la nuova normativa sarà domani all’esame del Senato, per poi tornare alla Camera e passare al vaglio del Consiglio di Stato. L’approvazione definitiva si prevede entro fine aprile.