CNA Costruzioni Nazionale, nell’ambito degli incontri con la controparte sindacale per rinnovare il CCNL dell’edilizia, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Ministero del Lavoro sul cosi detto “distacco infracomunitario”. Il tentativo è quello di porre un freno a diffusi comportamenti elusivi da parte di operatori che avendo sede, o fingendo di averla, in altri Paesi dell’UE, utilizzano mano d’opera straniera a costi non paragonabili con quelli in vigore nel nostro paese. Un “giochino” che, pur non essendo l’unico responsabile, crea situazioni dove per le nostre imprese è difficilissimo competere. Il protocollo, che invitiamo a scaricare utilizzando il collegamento in calce, anche se non risolutivo, rappresenta comunque il primo vero segnale di attenzione istituzionale sulla esigenza di rendere più trasparente e paritaria la competizione fra aziende edili. Sono anni che in CNA Costruzioni ci chiediamo come sia possibile eseguire, con legalità e professionalità, lavori acquisiti con ribassi che arrivano anche al 50% delle basi d’asta. Basi d’asta che, nel pubblico quanto nel privato, risultano peraltro già ridotte all’osso. I conti non tornano e il mercato delle costruzioni, sempre più spietato, rischia paradossalmente di far scomparire proprio quelle aziende che onorano gli impegni e intendono rispettare fino in fondo le regole del gioco.