CNA E RTI: “niente freni alla ripresa. Via il reverse charge e lo split payment”. Lanciata la petizione online. Firma anche tu!!!

E’ apparso su Il Sole 24 ore  un appello di CNA e Rete Imprese Italia che pone l’attenzione e invita il Governo ad intervenire in merito all’ampliamento delle ipotesi di applicazione del “reverse, e all’introduzione dello “split payment”, quali strumenti di lotta all’evasione dell’Iva, che presentano un conto insostenibile per le imprese. 

L’impossibilità di incassare  l’IVA sulle vendite, sostiene la CNA, genera uno squilibrio nella gestione finanziaria a breve delle imprese che operano nel settore dell’impiantistica, dell’edilizia, dei servizi di pulizia, nonché della grande distribuzione alimentare. Per evitare di accumulare crediti coll’erario, il cui recupero è lungo e oneroso, diventa vantaggioso effettuare gli acquisti all’estero in regime di esenzione. Così che per recuperare gettito si danneggerebbe anche l’economia nazionale.

Ancora più paradossali si presentano gli effetti per chi lavora stabilmente con le amministrazioni pubbliche che continuano a vivere il dramma dei pagamenti in ritardo. Senza dimenticare che lo split payment danneggia anche soggetti quali i CAF che svolgono un impagabile servizio ai cittadini e alla amministrazione finanziaria.

Per questo CNA lancia una petizione e chiede con urgenza al Governo di correggere il tiro evitando di attaccare indiscriminatamente tutte le imprese per colpire gli evasori, utilizzando piuttosto al meglio le opportunità collegate alla diffusione delle fatturazione elettronica che a breve sarà obbligatoria per tutte la amministrazioni pubbliche il cui utilizzo tra i privati può essere incentivato.

  • Petizione online. Firma anche tu per evitare la chiusura di migliaia di imprese     

Il 1° gennaio scorso è entrato in vigore il meccanismo dello split payment e del reverse charge: le Pubbliche Amministrazioni dovranno versare l’IVA relativa alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei loro confronti.

La misura produce effetti gravissimi sulle imprese, incidendo sulla loro liquidità già fortemente pregiudicata dal fenomeno dei ritardati pagamenti della PA, mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese che operano nel settore dei lavori pubblici.

In sintesi, le imprese non ricevono più Iva dalla Pa, che la versa direttamente all’Erario, ma devono continuare a pagarla ai loro fornitori.

Al posto della liquidità, le imprese avranno in cassa solo crediti Iva.

La misura produrrà effetti negativi a cascata su tutta la filiera, innescando un circolo vizioso dalle conseguenze drammatiche su occupazione, investimenti e funzionamento dell’economia.

Clicca qui e Firma anche tu per evitare che lo split payment e il reverse charge facciano chiudere migliaia di imprese!

 

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