“Una filiera integrata che mette le competenze di imprese innovative Ict al servizio di quelle tradizionali, per garantire strumenti, consulenza e un marketing ad hoc per qualsiasi azienda, piccola o grande che sia”. In sintesi, è questo C Nova, il progetto Cna presentato dal pr3esidente Cna Claudio Bettazzi e dall’Unione comunicazione e terziario avanzato che per la prima volta garantirà alle aziende di area vasta percorsi e partnership operative per modernizzarsi e innovare.
Come spiega il vicepresidente Alessandro Brogi “la nostra proposta mette al centro del percorso innovativo la figura dell’imprenditore/artigiano che va aiutato a capire la potenzialità degli strumenti che ha a disposizione. Solo alla fine di questo percorso entra in gioco il gruppo di imprese Ict di Cna che è in grado di fornire le soluzioni più adeguate. L’aumento di investimenti in innovazione è una certezza confermata anche dall’indagine Cotec e con C Nova abbiamo messo attorno ad un tavolo imprese Ict, aziende tradizionali e liberi professionisti che, insieme, hanno sviluppato la prima filiera integrata di imprese innovative in grado di programmare, realizzare e attivare nuovi strumenti, a misura di ciascun imprenditore. Qualche esempio ? Web marketing, storytelling, Crm, portali e-commerce, sviluppo brand, digital marketing, app e molto altro”.
L’operazione C Nova è stata presentata nella sede della C.c.i.a.a. di Prato, dove l’assessore Squittieri ha sottolineato come “il Comune consideri la sfida tecnologica una grande opportunità di sviluppo tant’è che punta a costruire l’Agenda Digitale per Prato. E’ una sfida difficile ma con grandi prospettive che va colta insieme a tutti gli attori del sistema economico perché solo puntando sul lavoro delle tante imprese Ict si potrà attivare un’effettiva modernizzazione del distretto. L’iniziativa di Cna va quindi nella direzione giusta e coglieremo positivamente tutti progetti simili perché la tecnologia serve a condividere opportunità e conoscenze: ciò che serve per lo sviluppo e il futuro”.
C Nova è nato perché, racconta Alessandro Pattume di Tempat, impresa Ict, “ogni giorno aziende ci chiamano perché hanno bisogno di confrontarsi con il web e i suoi linguaggi. Spesso hanno già siti e sono sui social network ma non ottengono i risultati sperati. Ecco, questo divario lo colmiamo noi, venendo incontro alle esigenze di comunicazione, di campagne promozionali per prodotti, fornendo i giusti metodi per raccontare l’azienda su internet. E’ un processo che coinvolge molti aspetti comunicativi e presuppone una grande attenzione a strumenti e contenuti per ampliare la clientela e trovare nuovi mercati”.
A confermare questa necessità è Nara Bocini, di Samarreda che spiega: “oggi tutto corre più velocemente di 10 anni fa e chi produce deve comunicare in tempo reale la tipicità dei propri prodotti. Per restare sui mercati globali servono canali di comunicazione in grado di trasmettere subito il nostro appeal e la ricerca di prodotti e servizi. Ecco perché oggi il web fa la differenza: serve per consolidarsi e crescere, è più economico, sempre aggiornato e un ottimo biglietto da visita per l’interscambio di conoscenze, e l’approccio a nuovi mercati e clienti”.
IL WEB PER INNOVARE IL MANIFATTURIERO TRADIZIONALE
Di Benedetto: “Ecco tutti i progetti e gli strumenti Cna già attivi”
“Le nuove tecnologie e la digitalizzazione hanno già cambiato ogni paradigma produttivo, sociale, economico: nessun imprenditore può evitare queste sfide – esordisce il vicepresidente nazionale Andrea Di Benedetto con delega all’innovazione – Ogni città e Paese deve riuscire a creare un ponte tra “quello che abbiamo” e il nuovo mondo del web. Per questo obiettivo, ad esempio, Cna si è impegnata fortemente nella battaglia per ottenere fondi e risorse ministeriali da destinare ai voucher per l’innovazione e sempre in questa direzione abbiamo creato Cna Digitale, un contenitore di strumenti che possano favorire un processo attivo di ibridazione tra imprese digitali e manifatturiero, un autentico spartiacque tra il “vecchio” e il “nuovo” modo di produrre. Gli ostacoli frapposti dal sistema Paese non sono pochi: l’accesso al credito; la scuola, che ha relegato la manualità e la tecnologia in “serie B”; l’arretratezza delle infrastrutture tecnologiche e dell’alfabetizzazione digitale delle nostre imprese e dei nostri consumatori”.
Per questo, continua Di Benedetto “c’è la necessità di pensare nuovi “luoghi” dell’innovazione e dell’incubazione, senza illudersi che la conoscenza si “trasferisca”, ma comprendendo che l’innovazione si costruisce dal basso, contaminando esperienze diverse, creando sistemi differenti per coinvolgere e far lavorare insieme manifattura tradizionale e digitale, università, investitori e grandi imprese. Un work-in-progress al quale ci si deve abituare, e in fretta, per ripensare i nostri distretti che dovranno diventare “culturalmente” digitali. All’interno di questo quadro innesteremo tanti progetti. A fine novembre è stato lanciato DigItaly, un accordo siglato tra Cna, Google, Amazon, Cnr/Registro “.it”, Seat PG, finalizzato a creare un circolo virtuoso tra aziende digitalizzatrici e aziende del Made in Italy. Grazie ad esso questi colossi forniranno un canale privilegiato verso le loro piattaforme e i loro formatori agli artigiani digitali di Cna, per supportarli nell’ibridazione delle imprese tradizionali. Cna Digitale vuole essere una piattaforma abilitante, che favorisca la nascita di tanti progetti sui territori, da mixare e replicare: Il progetto C Nova di Cna Prato è uno tra i primi, ed è un ottimo esempio di cosa potranno e dovranno fare nel prossimo futuro le associazioni di categoria per far ripartire il Paese”