STUDIO TREND CNA: “Un 2012 difficile per tessile ed edilizia ma servizi in ripresa”

 

 

Claudio BettazziPRATO – Un anno pesante sia sul fronte imprenditoriale che su quello occupazionale, ma non avaro di qualche significativa sorpresa. Stando infatti all’indagine Trend CNA – che analizza i bilanci delle aziende artigiane nel 2012 – l’anno scorso ha visto approfondirsi nel manifatturiero i segnali depressivi del 2011 causati dall’andamento negativo di tessile e costruzioni. Detto questo però altri settori – terziario, servizi, trasporti e alimentare – hanno dimostrato la tenuta di mercati, fatturati e occupazione.

“Partiamo dalle note favorevoli che indicano la strada da percorrere nell’ottica del rilancio, pur non trascurando i settori tradizionali – sottolinea il presidente Cna Claudio Bettazzi – In controtendenza rispetto alle medie regionali infatti, il 2012 rispetto al 2011 è stato caratterizzato da segni positivi sia per la metalmeccanica (+ 2,4%) che per l’alimentare (+11%); seguiti da interessanti tassi di crescita del settore trasporti (+12,8%) e riparazioni (+14,8%). Se guardiamo poi all’intero comparto dei servizi alle imprese, il saldo generale è più contenuto (+2,4%), ma va detto che Prato spicca comunque   nel panorama regionale dove i dati medi del settore parlano invece di una perdita annuale del 10% del proprio valore”.

Di qui,  Bettazzi passa poi alle note dolenti del manifatturiero locale che confermano un trend negativo legato ai risultati di tessile e costruzioni nel 2012.

“Il fatturato dell’artigianato pratese arretra del 9,4 % su base annua, contro il -3,7% regionale e mentre la media toscana mostra una lieve riduzione della spesa per le retribuzioni (-0,9%) e la crescita dei consumi (+6,8%), il dato pratese mette invece in evidenza un segnale negativo per entrambi gli indicatori: -4,5% sui consumi  e -8,1% per le retribuzioni”. Come accade in ambito nazionale e internazionale dunque, la crisi permane nei due maggiori comparti artigiani –  tessile e costruzioni – che contrassegnano così il trend negativo del manifatturiero in generale. Su quest’ultimo, prosegue Bettazzi “pesano il tessile che chiude il 2012 con una perdita di oltre 47 milioni di euro di fatturato l’anno e le costruzioni (che rappresentano un quarto dell’intero valore artigiano pratese) con una contrazione del fatturato di oltre 21 milioni di euro rispetto al 2011. In sofferenza anche il comparto legno-mobili con i ricavi delle aziende che si riducono di circa 1/3 nel confronto 2011-2012”.

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