Sostenuto e promosso da sempre da associazioni di categoria e Camera di commercio, il contratto di subfornitura era entrato negli ultimi anni, a torto, in un cono d’ombra. Ora però, soprattutto dopo i chiarimenti contenuti nella circolare del 1° marzo (2/E) dell’Agenzia delle entrate in materia di responsabilità solidale, il tema contratto di subfornitura ritorna di stretta attualità. La circolare dell’Agenzia delle entrate infatti precisa due cose importanti: primo, che la normativa sulla responsabilità solidale si applica ai contratti di appalto di tutti i settori e non solo dell’edilizia; secondo, che fra le tipologie di contratto escluse dal regime della responsabilità solidale vi è (assieme ai contratti d’opera, di trasporto e interni a rapporti consortili) la subfornitura.
In altre parole, se una relazione fra aziende è regolata da un contratto scritto di subfornitura (ovviamente quando si configuri effettivamente questo tipo di relazione) non vi è responsabilità fiscale solidale del committente verso il subfornitore; e, nella stessa logica, non vi sono nemmeno sanzioni nel caso in cui il committente paghi il subfornitore senza che questi abbia attestato il versamento di Iva e ritenute.
Da ciò deriva che le aziende sono sollevate da adempimenti gravosi nello svolgimento della loro attività, sulla scia di quanto la stessa Agenzia delle entrate aveva già chiarito con un’altra circolare (la 40/E dell’ottobre scorso): in quest’ultima infatti veniva introdotta la possibilità per l’appaltatore (o subappaltatore) di autocertificare la propria regolarità fiscale, rispetto alla necessità di presentare un’asseverazione prodotta da un professionista o da un Caf.
“La nostra associazione insieme alle altre – chiude Anselmo Potenza, presidente CNA Prato – ha sostenuto fin dall’inizio l’adozione del contratto come strumento necessario per definire e regolare in piena trasparenza i rapporti all’interno della filiera tessile. Abbiamo partecipato ai lavori presso la Camera di Commercio ma, soprattutto, abbiamo sempre invitato i nostri associati ad utilizzare questo strumento di lavoro. Purtroppo in questi anni l’utilizzo all’interno del distretto è sempre stato marginale, a differenza di altre aree produttive del nostro paese, dove il contratto di subfornitura ha un utilizzo molto più diffuso. Invito pertanto le imprese a cogliere anche i vantaggi della recente circolare dell’Agenzia delle Entrate per diffondere l’uso del contratto.”
Unione Industriale, Cna e Confartigianato hanno stabilito di rafforzare la promozione del contratto di subfornitura fra i propri associati, stimolandone l’adozione da parte delle imprese anche di altre filiere produttive dove si configuri tale rapporto.