Anche il voto della Camera sancisce la cancellazione del comma che penalizzava la libera scelta del cliente sulla riparazione del proprio autoveicolo danneggiato
Le proposte per eliminare il problema-truffe. “Ma teniamo presente che i costi delle riparazioni incidono solo per il 10% sui costi delle assicurazioni”
mercoledì 28 marzo 2012 – È grande la soddisfazione per il risultato raggiunto, ma i carrozzieri di Cna e Confartigianato Prato rilanciano offrendo la loro esperienza e le proprie proposte alle compagnie assicurative per dare risposte efficaci al fenomeno delle truffe, consentendo così alle compagnie di abbassare i costi delle polizze.
All’indomani dall’aver incassato un risultato importantissimo, col voto definitivo della Camera e la firma del Presidente Napolitano che sancisce la cancellazione del comma 2 dell’articolo 29 del decreto liberalizzazioni che riduceva del 30% i risarcimenti ai cittadini che scelgono di far riparare il veicolo incidentato dal carrozziere di fiducia, Graziano Carniato e Marco Gianassi, rispettivamente presidenti dei carrozzieri di Confartigianato e Cna, ringraziano i parlamentari dell’area, Antonello Giacomelli, Andrea Lulli e Riccardo Mazzoni, per averli sostenuti fin dall’inizio nella loro battaglia. “Una battaglia – sottolineano Carniato e Gianassi – contro un’ingiustizia palese, verso i cittadini prima ancora che nei confronti dei carrozzieri. Del resto il largo consenso ricevuto in Parlamento al di là dei fronti politici, testimonia meglio di qualsiasi discorso quanto eravamo nel giusto”.
Una battaglia vinta, quindi, ma l’impegno delle associazioni non finisce qui. “Dobbiamo una volta per tutte riportare chiarezza nel complesso mondo delle polizze Rc Auto – dicono Carniato e Gianassi. In primo luogo occorre tenere presente che le riparazioni delle auto incidono solo del 10% sui costi sostenuti dalle compagnie assicurative mentre ben il 65% è da imputare ai risarcimenti per i danni fisici alle persone. Questo per rispondere una volta per tutti a chi sbandiera il caro-carrozzerie come la causa delle polizze alte. Sul fronte dei danni fisici pensiamo ci sia molto da lavorare: le frodi accertate sono il 3% (ma non solo sui fisici), ma teniamo che questa sia solo la punta di un iceberg. Siamo favorevoli quindi a discutere di qualsiasi sistema possa scoraggiare tali fenomeni. In primo luogo le compagnie devono utilizzare maggiormente le banche dati sinistri a loro disposizione, magari introducendo e verificando anche le voci relative ad anagrafe-testimoni e anagrafe-danneggiati. Poi c’è la questione scatola nera, sulla quale abbiamo la massima disponibilità. La nostra richiesta, in questo caso, è che la gestione di questo sistema sia affidato a un soggetto terzo rispetto a carrozzieri e compagnia, individuando un soggetto super partes. Si dovrà tuttavia garantire che tale meccanismo non si trasformi in uno strumento nelle mani delle compagnie a danno della privacy dell’assicurato ma anche a danno della libertà d’impresa, accrescendo e abusando della posizione di dominanza sul mercato di cui già le compagnie stesse godono”.