Formazione per la sicurezza nelle aziende, per diffondere la conoscenza delle normative nazionali, per la tutela dei dipendenti e l’adeguamento di impianti e macchinari. Niente di nuovo, se non fosse che questa iniziativa – messa a punto grazie al contributo della Provincia di Prato attraverso fondi FSE, ideata da Cna e gestita dall’Agenzia formativa Sophia – ha come primi protagonisti circa 20 imprenditori cinesi, sulle cui esigenze è nato un circolo di studio di 8 incontri ospitato dall’Associazione del Commercio italo-cinese che sta riscuotendo un successo senza precedenti.
“Su proposta degli associati che chiedevano informazioni accurate sul fronte ambientale, fiscale e della sicurezza – spiega Claudio Bettazzi, vicepresidente Cna e coordinatore delle aziende cinesi – due mesi fa abbiamo lanciato il progetto innovativo dei circoli di studio che, con il tempo, si sta rivelando un vero e proprio momento di crescita non solo per l’informazione tecnica alle aziende, ma per l’affermazione della legalità, l’emersione e per l’avvicinamento alle opportunità associative ed alla rappresentanza sindacale”.
Fermo restando i nodi spinosi della lotta alla contraffazione e alla concorrenza sleale – “aree di competenza esclusiva di forze dell’ordine e istituzioni” – Bettazzi spiega che “nel caso dei circoli di studio siamo partiti dall’ascolto degli imprenditori cinesi, cercando di entrare nel merito delle singole problematiche vissute ogni giorno in stanzoni e laboratori.
Abbiamo capito che lo scoglio maggiore è la mancata conoscenza di procedure, adempimenti e normative a cui tutti gli imprenditori devono sottostare, e su questa base sono nati gli incontri dedicati all’imprenditoria cinese e organizzati con tecnici ed esperti della Asl, della Regione e delle istituzioni territoriali in grado di rispondere ai quesiti dei partecipanti. Visto l’interesse ottenuto e le richieste di partecipazione possiamo dire, oggi, che anche a Prato è possibile costruire una specie di integrazione economica e commerciale fondata sull’affermazione della legalità”.
Proprio da questo lavoro, tra l’altro , prosegue Bettazzi, “si stanno sviluppando importanti partnership commerciali tra imprese cinesi e italiane divenute fornitrici di marchi orientali interessati a lavorare con il distretto. Alcune griffe si sono rivolte a noi per identificare imprese affidabili con cui costruire progetti di integrazione economica, e dalle nostre segnalazioni è già nato un primo accordo commerciale che è tutt’ora in essere”.
Come sintetizza Wang Li Ping, imprenditore socio Cna – che coglie l’occasione per ringraziare Zhao Weizin, presidente dell’associazione che ospita gli incontri – “è la prima volta che una simile opportunità viene messa a disposizione delle aziende cinesi che intendono restare qui e integrarsi. E’ una novità assoluta e molto apprezzata perchè si parla di problemi concreti, si ottengono informazioni competenti e professionali e si comprende l’importanza di poter contare sui servizi e sulla tutela di una grande associazione come Cna che ci aiuta nella gestione aziendale. Grazie a questa esperienza, i cinesi ora hanno chiara una cosa importante: se c’è la volontà di gestire imprese in regola, legali, non contestabili dal punto di vista degli adempimenti, né sottoposte al rischio di chiusura, bisogna tornare sui banchi di scuola, imparare, e poi adeguarsi a leggi che valgono per tutti”.