Sul piano produttivo condividono cereali, lievito e acqua, ingredienti comuni alle loro produzioni; sul piano imprenditoriale sono due imprese artigiane; sul piano valoriale la collaborazione ha dato vita ad un progetto basato sui concetti di filiera corta, economia circolare e rigenerazione. I protagonisti di questa originale novità agroalimentare sono Irene Padovani del Biscottificio Vannino di Calenzano e Antonio Massa del Birrificio Valdarno Superiore, che hanno presentato alla manifattura Tabacchi di Firenze, altro luogo iconico della cultura della rigenerazione, il loro progetto delle Trebbie e dei Biscotti “del Birraio”, prodotti con gli scarti della produzione della birra artigianale.
“Siamo partiti dal presupposto che le trebbie, che sono uno scarto della lavorazione della birra sono in realtà materie nobili”, spiega Antonio Massa del BVS. “Partendo da qui siamo riusciti, grazie alla qualità del lavoro e alla sensibilità del Biscottificio Vannino, a creare prodotti, sia dolci che salati, adatti anche in abbinamento alle birre”.
“Per arrivare al prodotto finito è stato necessario un anno di studi – afferma Irene Padovani del Biscottificio Vannino azienda storica di Calenzano giunta alla quarta generazione di imprenditori – perché per capire quale uso poter fare di questo prodotto proveniente dalla lavorazione della birra abbiamo fatto diversi esperimenti. E’ stato un lavoro che abbiamo fatto volentieri perché subito coinvolti dall’idea del BVS, a dimostrazione che gli artigiani sono capaci di sempre nuove sinergie. Alla fine sono venuti fuori due prodotti, dei cracker artigianali che si chiamano “Trebbie del Birraio” e un prodotto dolce, i “Biscotti del Birraio”, che chiudono il pasto da soli o abbinati a creme o usati sbriciolati come ingrediente per torte”.
A favorire questo dialogo e gli effetti positivi c’è stato il supporto di CNA Toscana Centro e CNA Arezzo, associazioni a cui entrambe le aziende sono iscritte, che hanno condiviso gli obiettivi ed i valori di una filiera non scontata e agevolato l’incontro di una giovane realtà come il birrificio con un’azienda che è alla quarta generazione. “Vogliamo sempre sottolineare il fatto di essere artigiani, non vogliamo diventare altro e vogliamo portare il valore aggiunto che ha il nostro territorio della Toscana. Ora pensiamo anche a un piccolo catalogo di prodotti utilizzando anche altri semilavorati che nascono dagli scarti della lavorazione della birra, con l’obiettivo di creare un prodotto che non crea a sua volta altri scarti con un percorso virtuoso e circolare”, concludono Antonio Massa e Irene Padovani.