Centinaia di imprese invase dall’acqua tra Prato e Pistoia, danni stimati per almeno 500 milioni di euro, impianti irrecuperabili o fuori uso, la produzione che fa i conti con uno stop di mesi per poter riportare la situazione alla normalità e un sistema economico che rischia di ritrovarsi in ginocchio.
Dopo l’alluvione del 3 novembre scorso in occasione dell’incontro a Prato con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi parla chiaramente di “un pauroso shock che ha colpito il territorio e che influirà molto negativamente sull’andamento economico di tutto il territorio, dove saranno migliaia le imprese che potrebbero non riaprire se non saranno supportate tempestivamente dalle misure di ristoro messe in campo dal Governo e dalle amministrazioni regionali e locali. A preoccupare sono soprattutto i danni agli impianti che hanno bloccato interi pezzi di filiera, con immaginabili rallentamenti di tutto il ciclo produttivo, e che vanno ad aggravare una situazione economica generale già precaria per la corsa inflazionistica e l’aumento vertiginoso dei costi energetici e delle materie prime. Ora abbiamo urgente bisogno di risorse immediate per imprese e famiglie, di uno snellimento delle procedure per accedere a queste risorse e di tempi celeri, perché il tempo può far la differenza nella ripartenza della vita economica e sociale. In una fase come questa, ci deve essere una Toscana unita e compatta, non esistono le contrapposizioni politiche ma dobbiamo lavorare tutti insieme per far ripartire l’economia e rialzarci da questa catastrofe”.