Unione Legno e Arredamento – CNA sigla al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste il nuovo Cluster Italia Foresta Legno

Portare nuovo valore alle filiere economiche nazionali con un maggiore utilizzo del legno italiano, diffondere ricerca ed innovazione di settore, partecipare allo sviluppo dei territori forestali condividendo best practice. Sono questi i principali pilastri su cui si fonda la vision del “Cluster Italia Foresta Legno”, realtà nazionale costituitasi a Roma il 20 luglio alla presenza dell’Onorevole Ministro Lollobrigida e che muove i primi passi grazie alla attività del MASAF, che ha previsto la sua costituzione all’interno della Strategia Forestale Nazionale. A siglare l’adesione al Cluster, per CNA, è intervenuto Massimo Goti, Presidente nazionale, regionale e territoriale dell’Unione Legno e Arredamento. 
Il Cluster sarà il nuovo soggetto che già raccogliere al proprio interno rappresentanti dei settori nazionali dell’industria, dell’artigianato e della cooperazione nonché il mondo accademico e della ricerca, affiancati da soggetti chiamati allo sviluppo dei territori quali Cluster locali e associazioni
tematiche sulle quali si concentrerà molto del lavoro del Cluster Nazionale. Indagini scientifiche in corso realizzate grazie al finanziamento del MASAF ed in
collaborazione con Unioncamere e la Fondazione Tagliacarne, stanno infatti dimostrando l’esistenza di realtà aggregative locali di interesse economico preminente in alcune province italiane (Belluno, Udine, Treviso, Pesaro, Monza Brianza, tra le prime) ma solo alcune sono riunite in cluster locali
mentre nessuna è rappresentata all’estero. Il Cluster Italia Foresta Legno avrà pertanto anche il compito di raccogliere le migliori esperienze per valorizzarle e renderle disponibili ad altri territori che vedono nella risorsa foresta-legno una opportunità di sviluppo delle proprie comunità e rappresentare gli interessi del sistema foresta legno italiano in sede internazionale ed europea. Non solo. Grazie alla condivisione di conoscenze e all’implementazione di un sistema di
rapporti capillari sui diversi territori, in particolare quelli montani, sarà possibile monitorare i cambiamenti in corso, promuovere l’innovazione ed i servizi ecosistemici, creare sinergie e progettualità regionali o sovra regionali in un’ ottica condivisa che volge verso una gestione sempre più attiva delle foreste italiane.
Dunque un soggetto in grado di dialogare a livello nazionale e, ancor di più, a livello internazionale per poter condividere e scoprire le buone prassi in atto, sviluppare progettualità di ampio respiro nonché rappresentare sui tavoli europei il valore che il sistema foresta legno nazionale rappresenta.
Particolare attenzione viene posta alla ricerca e innovazione di settore portata avanti dalle Università italiane e dai centri di ricerca, affinché ogni innovazione possa trovare il giusto canale per poter arrivare alle filiere economiche e, viceversa, poter costruire insieme ai settori produttivi delle progettualità mirate e coerenti con le grandi sfide che il mondo forestale sta affrontando e affronterà nei prossimi anni.

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