Dopo il successo dello scorso anno, il progetto “Nei Nostri Panni” si allarga e dopo il focus sul mestiere dei cenciaioli approda anche nel settore della filatura. L’obiettivo è lo stesso, vale a dire formare professionalmente attraverso tirocini retribuiti individui in situazione di vulnerabilità e insegnare così loro mestieri ampiamente richiesti, ma per cui non si trovano lavoratori, come quello del cenciaiolo o dell’operatore di filatura cardata, per poi impiegarli nell’attuale contesto della rigenerazione dei tessuti. Il progetto prevede un mese di formazione – che partirà martedì 12 aprile e sarà interamente curato da CNA Formazione e Sicurezza – e sei mesi di tirocinio nelle aziende.
La seconda edizione del progetto è stata illustrata in Palazzo comunale dall’assessore alla Cultura e alla Cittadinanza Simone Mangani, da Niccolò Cipriani di Rifò, azienda capofila dell’iniziativa, da Renza Sanesi, Nicoletta Ulivi e Fabiana Carosella della Fondazione Opera Santa Rita, da Leandro Vannucci di CNA Toscana Centro, Stefano Mazzoni e Massimo Guarnieri di Santa Lucia Manifatture Lane, Benedetta e Lorenzo Nenciarini di Pantofibre, Alessandro Sanesi dell’organizzazione Cardato Riciclato Pratese, Daniele Parretti di Parretti Sas, Massimo Gironi di TreG Srl, Gabriele Innocenti di Filatura Omega, Sauro Guerri di Astri, Silvia Tarocchi del Consorzio Detox, Duccio Brachi di Beste ed Elisabetta Coveri di Milior.
Vista la buona risposta avuta da aziende e soggetti coinvolti nella prima edizione, con la formazione e l’inserimento lavorativo di cinque persone, il progetto di contrasto allo sfruttamento prosegue ora con l’aggiunta di filature come beneficiarie di questo programma. A promuoverlo sono ancora l’azienda RIFÒ, Fondazione Opera Santa Rita, il Comune di Prato, con il finanziamento delle aziende aderenti per un totale di oltre 100.000 €, suddivisi nell’inserimento di nuovi cenciaioli e nuovi filatori. A finanziare le borse di lavoro e la formazione delle nuove risorse, oltre a Rifò, ci saranno Gucci e alcune aziende tessili del territorio: Milior, Manteco, Beste, Lanificio Mario Bellucci, Filpucci, Gruppo Colle, Lanificio Bisentino e Manifattura Big. Inoltre, hanno preso parte al progetto anche 34 aziende aderenti alla filiera del Cardato Riciclato Pratese.
Da sottolineare il supporto di tante realtà, che pur non ospitando direttamente la formazione dei tirocinanti – di cui si occupa CNA Formazione e Sicurezza – , hanno visto in “Nei Nostri Panni” la possibilità di un aiuto concreto al ricambio generazionale del settore.
“La prima edizione è andata molto bene, perché 5 persone sono state prima formate e poi inserite in azienda con contratti a tempo indeterminato – dichiara l’assessore alla Cultura e alla Cittadinanza Simone Mangani -. Questa seconda edizione è caratterizzata da un raddoppiamento del budget messo a disposizione direttamente dalle aziende, che hanno quindi deciso di fare questo investimento, e anche da un numero maggiore di persone coinvolte: siamo passati infatti da 5 a 11 ed è stata aumentata l’età media, arrivando fino a 40 anni. C’è una domanda di formazione che coinvolge sia le aziende che i lavoratori e il valore aggiunto sta in questo incrocio. Questo significa non solo inserimento lavorativo, ma anche sociale e uscita dallo stato di “emergenza” e di vulnerabilità”. I candidati sono stati selezionati dal Servizio Immigrazione del Comune di Prato, che è infatti ente capofila del progetto S.A.I. (Sistema Accoglienza e Integrazione) e di programmi di accoglienza nell’ambito del S.A.T.I.S. (Sistema Antitratta Toscano Interventi Sociali), oltre che impegnato nel contrasto al caporalato, al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei cittadini migranti con lo sportello anti tratta e sfruttamento lavorativo.
“I ragazzi protagonisti del progetto precedente hanno trovato la loro stabilità, per cui sono usciti dai percorsi di protezione – aggiunge la presidente della Fondazione Opera Santa Rita Renza Sanesi -. Con l’aiuto delle aziende che hanno fatto da garanti, i giovani sono riusciti anche a trovare delle case con dei contratti di locazione regolare e oggi sono impiegati a tempo indeterminato, quindi direi obiettivo raggiunto!”.
“L’anno scorso abbiamo fatto una valutazione del progetto e abbiamo visto che il punto debole era la retribuzione mensile del tirocinio, ovvero 500 euro – chiarisce il titolare di Rifò Niccolò Cipriani -. È stata quindi una prerogativa importante aumentare a 900 euro il rimborso mensile, già dalla formazione, per poter rendere anche più appetibile questo progetto. Per il momento puntiamo a crescere passo dopo passo e sicuramente già ora, passare da 5 a 11 ragazzi, è una bella sfida. Ci piacerebbe in futuro arrivare a 25 giovani assunti in un anno, senza fretta ovviamente. L’importante è portare valore”.
“Trentaquattro imprese della Filiera del Cardato Riciclato Pratese – afferma Alessandro Sanesi membro dell’organizzazione Cardato Riciclato Pratese – hanno accolto da subito con entusiasmo il progetto Nei Nostri Panni, e hanno prontamente dato il loro contributo economico sia per supportare una reale integrazione sociale, sia perché i destinatari del progetto verranno formati anche nelle filature del cardato, una professione sempre meno reperibile.”
Il progetto “Nei Nostri panni”, nasce dalla collaborazione dell’azienda Rifò con la Fondazione Opera Santa Rita, che a partire dalla primavera 2014 ha gestito alcuni CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) del territorio, con il supporto del Servizio Sociale e Immigrazione. Al progetto aderiscono anche l’Associazione Tessile Riciclato Italiana, l’organizzazione Cardato Riciclato Pratese, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato per la formazione e la sicurezza Toscana Centro, ARTI – Agenzia Regionale toscana per l’Impiego, il Consorzio Italiano Implementazione Detox e anche anche Confindustria Toscana Nord.
Inserendo nelle fabbriche i cittadini stranieri vulnerabili, in particolare le vittime di sfruttamento lavorativo, il Comune continua ad impegnarsi per l’inclusione lavorativa con specifiche attività di formazione on the job. Attraverso la costruzione di un sistema strutturato di formazione e inserimento lavorativo presso aziende del territorio che si occupano di elaborare materie prime tessili, viene proposto ai soggetti interessati un programma di formazione aziendale obbligatoria seguito da un tirocinio formativo retribuito, al termine del quale l’azienda può scegliere di concretizzare il rapporto con una proposta di assunzione. Si tratta del caso che si è verificato per la passata edizione di “Nei Nostri Panni”, grazie al quale tutti i profili sono attualmente inseriti con regolare contratto nelle aziende che li hanno ospitati.