“Caro Energia, non spegnete le PMI”. All’iniziativa di CNA nazionale con i rappresentanti dei Gruppi Parlamentari gli interventi della Vicepresidente Nazionale Elena Calabria e Francesco Viti, Presidente Filiera della Moda

Le PMI italiane pagano le bollette energetiche più care d’Europa e questa emergenza richiede soluzioni non più rinviabili.  Per questo si è svolta oggi uniniziativa nazionale a Roma presso lIstituto della Enciclopedia Italiana Treccani, in cui le testimonianze degli artigiani sono state portate allattenzione dei massimi rappresentanti dei Gruppi Parlamentari, del Sottosegretario MEF Laura Castelli e dellIng. Massimo Ricci di ARERA ai quali è stato consegnato un documento con le proposte di riforme ormai improrogabili.

Alliniziativa, per CNA è intervenuta la Vicepresidente nazionale con delega allenergia Elena Calabria mentre la testimonianza della drammatica situazione in cui versano le imprese a causa dei rincari dellenergia è stata portata da Francesco Viti,  imprenditore e Presidente della Filiera della Moda di CNA Toscana Centro.

La Vicepresidente Nazionale ELENA CALABRIA ha sottolineato che “il rapporto sul costo dell’energia di CNA evidenzia una situazione sempre più sbilanciata per le pmi e un’emergenza che nei casi più gravi ha visto triplicare la bolletta delle imprese. Questo rischia non solo di inficiare la ripresa economica in atto ma prospetta anche la sospensione della produzione di alcune attività di qui a qualche mese, anche a fronte degli aumenti dei prezzi delle materie prime che continueranno a crescere. Il 33,5% della bolletta di una piccola impresa è occupato da voci di finanziamento che niente hanno a che vedere con il costo dellenergia. Lonere maggiore grava sulle pmi connesse in bassa tensione che, allinterno della categoria degli usi produttivi, pagano il 49% del gettito (4,7 miliardi di euro circa) in maniera nettamente disallineata rispetto ai propri consumi energetici (32%). L’attuale choc energetico ha indotto il Governo ad adottare strumenti emergenziali ma di pari passo serve un indirizzo politico chiaro e univoco verso la riforma della struttura della bolletta che preveda non solo la graduale estrazione delle voci non connesse al sistema energetico, ma anche e soprattutto l’equa distribuzione dell’onere di finanziamento tra le diverse fasce di contribuenti sulla base dei consumi energetici effettivi. Non dimentichiamo che l’esistenza di un mercato efficiente è condizione essenziale anche per la partecipazione delle imprese all’autoproduzione di energia, e la politica deve intervenire per colmare il gap vissuto fino ad oggi. Siamo ad un passaggio delicato e non possiamo perdere lopportunità di operare le giuste scelte di riforma che sono necessarie sia all’accesso in condizioni di parità delle pmi all’uso dell’energia sia alle opportunità di investimento green per le quali oggi abbiamo la possibilità di ricorrere alle risorse che il PNRR destina agli interventi di transizione ecologica”

Francesco Viti Presidente della Filiera della Moda di CNA Toscana Centro, ha sottolineato come “I recenti rincari sono visti con allarme da noi piccoli imprenditori, soprattutto in una fase delicata di ripresa delle attività economiche e della crescita del paese dopo i mesi durissimi della pandemia, soprattutto nella filiera della moda, ma anche in moltissimi altri settori. Nel nostro distretto, dove la produzione è articolata in migliaia di piccole e piccolissime imprese, stiamo vivendo un vero e proprio incubo: bollette che sono raddoppiate, in alcuni casi addirittura triplicate da un mese ad un altro e rispetto all’anno precedente, con fatturati mensili che non hanno in alcuni casi raggiunto i livelli di produzione pre-pandemia.

Le nostre imprese sono inoltre derise due volte:

  1. pagano un’incidenza dei costi energetici sul fatturato mensile (anche in condizioni ordinarie) che si attesta tra il 15% ed il 20%;
  2. pagano senza agevolazioni perché pur essendo “grandi consumatori di energia” non beneficiano del riconoscimento dello status di imprese energivore.

Solo per farvi qualche esempio: una tessitura ha visto raddoppiare il costo della bolletta energetica mensile di ottobre 2021 rispetto ad ottobre del 2020 da 10.000 a 20.000 al mese su un fatturato mensile medio di € 50.000 (40% di incidenza del costo energia su fatturato mensile); una lavanderia industriale come la mia, se non avesse avuto la fortuna di “bloccare per un anno il contratto gas” avrebbe ricevuto una bolletta del gas dove il costo della materia prima sarebbe schizzata da circa 10.000 a 33.000 con un’incidenza del costo gas su fatturato mensile di quasi il 25%; se poi ci sommiamo anche i costi dell’energia elettrica, il 30% del mio fatturato mensile viene completamente assorbito dai costi energetici. Così non possiamo andare avanti: le nostre imprese sono spesso aziende a conduzione familiare, il tessuto economico del paese è fatto di milioni di piccole e piccolissime imprese che danno lavoro, mantengono occupazione, investono i propri risicati margini per fare innovazione e non scappano all’estero e mettono da un giorno all’altro i dipendenti alla porta. Ma così non ce la facciamo: tra mancate riforme fiscali, costi della burocrazia pesantissimi, margini sempre più ridotti, anche gli aumenti dei costi energetici rappresentano davvero lultima mannaia sul tessuto economico del paese. E urgente procedere alla revisione dei criteri per laccesso alle agevolazioni per le imprese energivore, da cui le nostre imprese sono attualmente escluse, ma di cui debbono poter beneficiare in virtù della grande incidenza che il consumo di energia ha sulle nostre imprese in termini di costo fisso aziendale, parametrando l’agevolazione in virtù dell’incidenza dei costi energetici sul fatturato aziendale, svincolandolo dal consumo di un gigawatt/h annuo attualmente previsto. Così come abbiamo bisogno di riforme urgenti che ci permettano di fare impresa, di pagare onestamente le tasse e lasciare qualche margine per investire nel futuro.  Altrimenti ci vedremo costretti a sospendere la produzione o in alcuni casi, ancor peggio, a chiudere le nostre attività”.

 

 

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