Alla firma hanno presenziato il sindaco Matteo Biffoni, l’Assessore regionale a Istruzione, Formazione Professionale, Lavoro, Università e Ricerca Alessandra Nardini, l’assessore allo Sviluppo Economico Benedetta Squittieri, l’assessore all’Università e Ricerca Gabriele Bosi, i rappresentanti degli enti firmatari, la consigliera regionale Ilaria Bugetti.
Si tratta di un protocollo d’intesa valido tre anni e rinnovabile per ulteriori due, rappresenta il primo passo concreto nella strategia del Next Generation Prato e fa riferimento al piano nazionale per le competenze che è parte integrante delle linee guida del PNRR.
“Prato è il distretto tessile più grande d’Europa, che ha sempre dimostrato di superare le grandi difficoltà con una forte capacità di innovare e stare al passo con i tempi. La crisi pandemica non fa eccezione e Prato è già pronta a investire e concretizzare quanto previsto nel Pnrr anche sul fronte della formazione professionale – sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. Perché il settore tessile è nuovamente uno degli ambiti più belli e stimolanti per i giovani, attenti ai temi ambientali e dell’economia circolare, alla creatività e al valore dell’artigianalità. Formare figure professionali in grado di portare avanti questi valori significa creare occupazione e soprattutto far crescere il valore dell’intero distretto”.
Il patto per Prato segue i patti locali per la formazione già sottoscritti nelle scorse settimane a Livorno e a Firenze con l’obiettivo di dare vita ad alleanze formative tra istituzioni, categorie e parti sociali per soddisfare in modo più adeguato i fabbisogni formativi dei contesti produttivi territoriali. Il protocollo firmato oggi si contraddistingue, avendo ad oggetto un’area produttiva di carattere omogeneo, per l’impostazione di un lavoro che coinvolge l’intera filiera, ponendo l’attenzione sulle sfide della transizione digitale e green.
Il Patto Locale per lo Sviluppo e il Potenziamento delle Competenze ha l’obiettivo di rilevare le dinamiche del mercato del lavoro locale, i fabbisogni formativi delle imprese del territorio e individuare azioni per la formazione finalizzata all’inserimento o al reinserimento lavorativo e i relativi esiti occupazionali, alle transizioni professionali, al ricambio generazionale nelle imprese e la qualificazione professionale.
Il lavoro di coordinamento territoriale svolto nell’ambito di Prato Circular city, a cui ha partecipato anche CNA Toscana Centro, ha prodotto un documento strategico che è stato redatto da tutte le forze economiche e sociali, la FIL, il CPIA, con la supervisione e il coordinamento del PIN e che è stato fondamentale per il confronto con la Regione Toscana. Il documento parte da un’accurata analisi dello stato del lavoro e del mercato economico a Prato, e diventa uno strumento per l’attuazione di una strategia condivisa per lo sviluppo economico, sociale, dell’istruzione, della formazione professionale, dell’alta formazione e della ricerca e volta a favorire il lavoro come valore fondamentale nella vita dei singoli e della comunità, rispetto al quale la ricerca di una finalità risulta centrale per trovare le forme più adatte a garantire il pieno sviluppo e il rispetto della dignità di ogni persona.
Le linee di intervento sono volte a progettare, consolidare, sviluppare un modello ed un sistema di sviluppo delle competenze, in particolare digitali, a tutti i livelli di istruzione, in grado di rispondere ai fabbisogni delle aziende presenti sul territorio del Comune di Prato e del suo distretto, in particolare quelle della filiera della Moda, elevando e sostenendo la transizione digitale ed ecologica dei settori produttivi strategici. Promuove anche la comunicazione culturale del lavoro volta a modificare l’immagine e la rappresentazione sociale del lavoro nell’ambito del settore tessile e moda, promuovendo il valore del manifatturiero.
La logica è quella di supportare il sistema territoriale di formazione, facilitare il cambiamento, sviluppare ricerca e accompagnare le imprese nella transizione digitale e green. In questa prospettiva, il Patto riconosce l’importanza di laboratori dotati di attrezzature e strumentazioni tecnologiche in grado di trasferire le competenze tecnico-professionali necessarie a tutti i livelli presenti nel manifatturiero tessile e devono essere funzionali anche ai processi di formazione continua.
L’obiettivo è mettere al centro le figure che sono state maggiormente colpite dalla crisi scaturita dall’emergenza Covid 19, con particolare attenzione verso le giovani generazioni e le competenze femminili, spesso messe in discussione dall’organizzazione del mercato del lavoro contemporaneo elemento che sicuramente si è accentuato con la crisi.
Il Patto si propone di migliorare il coordinamento nella programmazione e progettazione dell’offerta formativa tecnico-professionale per la filiera produttiva per realizzare il completamento e la stabilizzazione di tutti i livelli di qualificazione professionale nonché il potenziamento del riconoscimento dell’esperienza lavorativa come luogo di acquisizione di competenze.
Attraverso l’ Osservatorio regionale sul mercato del lavoro e sulla Formazione, saranno promossi studi specifici sulle dinamiche occupazionali e formative del distretto e del territorio pratese, con particolare riferimento al ricambio generazionale.
I firmatari del Patto si impegnano a costituire un tavolo di coordinamento con l’obiettivo di realizzare un costante monitoraggio dell’andamento delle attività del patto al fine di trarre elementi utili a individuare fabbisogni formativi del territorio pratese e del suo sistema produttivo con attenzione e riferimento anche alla riqualificazione dei lavoratori nelle varie fasi del loro percorso professionale.
Il Tavolo di lavoro sarà coordinato dal Comune di Prato.