“La risposta negativa di Viespoli alle nostre richieste per salvaguardare lo stato sociale del distretto è l’ennesimo bluff di questo Governo; l’ennesimo segno di disinteresse verso migliaia di famiglie e di imprenditori colpiti così duramente dalla crisi”, Anselmo Potenza presidente CNA alza i toni del confronto e parla senza mezzi termini dell’esito dell’ultimo vertice romano sul caso Prato.
“L’arrabbiatura è doppia, anzi tripla perché il Governo non può permettersi di trattare così il distretto più importante d’Europa – spiega infatti Potenza – Di fronte a veri drammi sociali, come dimostrato dalla cronaca di questi giorni, il Governo risponde all’s.o.s. degli imprenditori cancellando uno strumento irrinunciabile come la mobilità in deroga, e lo fa in un distretto che lotta con tutte le sue forze per scongiurare il crollo economico e la crisi sociale. Basta guardare le cifre per farsi tremare i polsi: nel 2009 sono stati più di 1.000 i lavoratori rimasti senza occupazione e senza alcuna forma di ammortizzatore sociale, e a questi, nel 2010 se ne aggiungeranno altri 1.600. A questi lavoratori l’unica cosa che si prospetta è un progetto sperimentale che può solo preoccuparci, sia per i tempi che per la scarsità di risorse. Non possiamo accettare questa mancanza di interesse del Governo per un motivo molto semplice: noi non chiediamo provvedimenti di puro assistenzialismo – sia chiaro – ma chiediamo al Governo di fare un investimento mirato su questo distretto. A Prato ci sono imprese che, pur tra mille difficoltà, stanno reagendo alla crisi e si stanno riorganizzando. A Prato ci sono tutte le condizioni per un rilancio economico e produttivo che, se sostenuto, potrebbe trainare l’intero Paese. Per questo non permetteremo che ci lascino soli contro il mondo”.