Nel corso della seduta plenaria a Strasburgo il Parlamento europeo ha confermato il mandato ad iniziare i lavori del Trilogo interistituzionale, Parlamento – Commissione e Consiglio, sulla proposta di Regolamento che istituisce il programma relativo al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, e alle statistiche europee. Gli Europarlamentari hanno votato in favore di un ampliamento del supporto comunitario al sistema produttivo europeo.
La CNA è soddisfatta di questo primo importante risultato e dell’estensione, rispetto alla proposta della Commissione europea, del bilancio generale del programma a 6.5 miliardi di euro e del bilancio specifico dedicato alla competitività delle PMI a 3 miliardi di euro. CNA si augura ora che il Consiglio dell’UE raggiunga una posizione sul dossier quanto prima, in modo che i negoziati interistituzionali possano iniziare.
Occorre però sottolineare che la partita da giocare è ancora lunga.
La procedura legislativa ordinaria, ovvero l’ter istituzionale previsto per l’approvazione della maggior parte delle normative di competenza europea, inizia infatti con una Proposta legislativa avanzata dalla Commissione che viene discussa, su un piano di pari poteri, dal Parlamento e dal Consiglio.
Il secondo step dell’iter è la cosiddetta negoziazione (o Trilogo) interistituzionale. In questa fase gli organi legislativi hanno l’obbligo di arrivare ad un unico testo, cercando soluzioni condivise attraverso incontri a tre che includono Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione.
Lo stage finale è chiamato Conciliazione e si apre nel caso in cui il Consiglio non accetti tutti gli emendamenti adottati dal Parlamento in seconda lettura. Consiste in una attività di ulteriore negoziazione che si svolge all’interno della Commissione di Conciliazione e che ha l’obbiettivo di giungere ad un testo univoco sul quale ci sia l’accordo di tutti e tre gli Organi coinvolti.
E’ chiaro quindi che il voto del Parlamento, seppur positivo, non rappresenta che un punto di inizio.
In realtà è proprio a partire da qui che la partita entra nel vivo. All’interno del Trilogo sarà infatti necessario che le ragioni delle Piccole imprese vengano sostenute con forza e che, in particolare, si faccia in modo che le procedure attraverso cui gli aiuti verranno erogati, siano costruite in maniera tale da agevolare il più possibile l’accesso alle imprese italiane.
Le esperienze passate ci parlano di grandi difficoltà da parte delle PMI italiane ad utilizzare gli strumenti diretti di finanziamento europeo. E se è vero che questo dipende anche dalle note carenze dal punto di vista manageriale di molte realtà imprenditoriali, inutile negarlo, altrettanto vero è che gli strumenti di finanziamento sono spesso “cuciti” addosso alla classica PMI tedesca o francese, notoriamente di dimensioni più grandi e più strutturate di quelle italiane.
Serve quindi, ed è qui che la CNA dovrà fare forza, che la politica italiana dedichi a questa partita la massima attenzione ed i maggiori sforzi, mettendo a disposizione uomini e competenze, perché le piccole imprese non possono perdere questa occasione ed essere nuovamente sacrificate sull’altare di un miope, o strumentale, antieuropeismo.