Sono anni che l’Unione Installazione Impianti è alle prese con questo irritante fenomeno: le pratiche commerciali scorrette attuate dai monopolisti di stato dell’energia. Colossi dalle possibilità economiche e finanziarie non certo confrontabili con quelle dei manutentori e installatori artigiani a cui non servono i sacrifici per mantenersi professionalmente e tecnicamente aggiornati. Troppo allettanti infatti le offerte commerciali di chi può contemporaneamante promettere mirabolanti risparmi sui consumi energetici e la sostituzione della caldaia a condizioni vantaggiose. A quel punto, acquisire anche il servizio di manutenzione periodica diviene ovviamente un gioco da ragazzi. Un paradosso, quello dell’invadenza pubblica sui servizi post contatore, che abbiamo sollevato in tutte le sedi: Comunità Europea inclusa. Rispondono da sempre che il mercato è aperto e che nessuno deve attentare alla libera concorrenza…! Forse però, almeno nel nostro paese, qualche falla nella decantata libera concorrenza ce l’abbiamo visto che, chi produce e vende energia gestisce anche le reti distributive e può quindi proporsi come un diretto concorrente degli installatori proprio sul post contatore. Così, con il passare del tempo, si sono creati mille intrecci che consentono tra l’altro la pianificazione di un marketing vincente grazie al possesso di informazioni, quali ad esempio anzianità e tipo di caldaia posseduta, a cui le nostre PMI certo non hanno accesso. Una battaglia difficle da combattere e ancor più difficile da vincere. Di concerto con il proprio ufficio legale, CNA sta verificando ulteriori e più efficci azioni per porre un freno all’invadenza di queste pratiche. Restiamo in attesa di sviluppi e invitiamo a leggere questo intervento della Confederazione Nazionale pubblicato su una rivista specializzata.
Segnaliamo infine, anche per restare sulle “buone notizie”, la presa di posizione del Presidente Nazionale CNA Vaccarino relativa al raddoppio della ritenuta sui bonifici per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche. Alla sua istituzione, le vibranti proteste del mondo imprenditoriale la fecero scendere dall’originario 10% al 4%. Adesso, in un colpo solo è stata riportata all’8%…! Un’anticipazione, per le imprese un vero salasso finanziario, che avvicina assurdamente il trattamento fiscale di questi compensi al lavoro dipendente. Con le banche trasformate in sostituti d’imposta….! Staremo a vedere.