“Lo sviluppo dell’Interporto della Toscana Centrale è uno degli snodi strategici e irrisolti dell’estensione delle infratrutture della nostra area. Da anni lo poniamo come tema centrale sui tavoli delle istituzioni coinvolte, che sono chiamate ad agire per proporre nuove soluzioni allo sviluppo dell’intermodalità nell’area Prato-Pistoia-Firenze. E’ impensabile che alle soglie del 2020 ancora oltre il 90% del trasporto merci avvenga su gomma, quando è invece necessario attivare percorsi alternativi che abbiano come obiettivo la realizzazione di corridoi europei su rotaia, di cui l’Interporto della Toscana Centrale fa parte e che rappresentano quindi un modo nuovo e sostenibile di crescita e di sviluppo per l’economia regionale”.
Ad affermarlo con chiarezza è Mauro Lassi Presidente di Rete Imprese Prato, a nome delle Associazioni del commercio e dell’artigianato che guardano con preoccupazione alle indiscrezioni di questi giorni per cui sembra che il Comune di Campi Bisenzio, che già dal 2005 aveva inserito nel proprio regolamento urbanistico la destinazione di terreni ad uso logistico, ora sembri voler cambiare direzione.
“Sappiamo benissimo – dice Lassi – che un maxiprogetto di natura commerciale potrebbe portare ingenti oneri di urbanizzazione nelle casse dell’amministrazione comunale, ma nell’ottica di una visione generale dello sviluppo del territorio, la politica non può limitare il proprio pensiero ai soli bilanci. D’altro canto, ci meraviglia il fatto di come un Comune come quello di Campi Bisenzio, attento alle problematiche ambientali e della sostenibilità – come nel caso dell’aeroporto di Peretola – sembri non dimostrare altrettanta attenzione allo sviluppo sostenibile di funzioni che vanno nella logica di un minore impatto e inquinamento ambientale.
Insieme a Confindustria – conclude Lassi – abbiamo sollecitato anche la Regione Toscana che, in un’ottica dell’incremento di spazi e nuovi servizi da destinare all’intera economia regionale, possa considerare l’Interporto della Toscana Centrale come leva di rilancio della competitività dell’intero sistema”.