Tia: la Cna chiede chiarezza sugli aumenti e prepara una class action

PRATO – Scompare l’Iva sulla Tia e i Comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Poggio a Caiano e Carmignano aumentano questa tassa del 10%. La Cna Artigianato Pratese vuole vederci chiaro su questo rincaro che, di fatto, vanifica quando decretato dalla sentenza 238 del 24 luglio 2009 della Corte Costituzionale che definisce la Tia una tassa e, pertanto, non passibili d’imposta sul valore aggiunto.

Le amministrazioni pubbliche in questione con la pubblicazione di queste sentenza, che peraltro non è ancora stata corroborata da un’apposita risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che continua a ritenere la Tariffa Igiene Ambientale una tariffa, hanno subito fatto scattare l’aumento del 10%, senza aprire un confronto con le associazioni di categoria e quelle dei cittadini, perdendo un’occasione di confronto come accaduto nel 2005 quando avvenne il passaggio dalla Tarsu alla Tia. In quella occasione i Comuni interessati, e in particolar modo quello di Prato, il più importante radunando quasi circa l’80% della popolazione provinciale, aprirono un lungo dibattito per individuare una soluzione che potesse accontentare imprese, artigiani e cittadini.

La recente presa di posizione, invece, scontenta tutti: gli imprenditori, perché non potranno più detrarre l’Iva, e i cittadini, chiamati a pagare un’imposta più salata sebbene fosse lecito attendere una riduzione della tassa essendo stata tolta l’Imposta sul valore aggiunto.

La Cna Artigianato Pratese ha, a più riprese, posto il problema ai Comuni interessati, senza tuttavia ottenere una risposta.

Oltre ai chiarimenti sull’aumento in questione, la Cna ha chiesto alle amministrazioni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Poggio a Caiano e Carmignano di aprire un confronto in merito alla classificazione delle attività produttive ai fini della Tia e sul tema dell’assimilazione dei rifiuti speciali con quelli urbani.

Intanto la Cna ha predisposto, presso le proprie sedi e sul suo sito web (www.cnaprato.it) i moduli che i cittadini potranno utilizzare per chiedere il rimborso dell’Iva sulla Tia pagata indebitamente. L’organizzazione, infine, sta valutando l’ipotesi di attivare un’azione collettiva di risarcimento, la cosiddetta class – action, se non arriveranno risposte celeri dai Comuni e dal Governo.

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