Pubblichiamo questa lettera, firmata da Cna – Confartigianato e Casartigiani, indirizzata al Ministero dello Sviluppo Economico sul tema delle assicurazioni.
Siamo venuti a conoscenza dalla stampa che è intenzione del Ministero dello Sviluppo Economico proporre – nel corso dell’iter parlamentare per la Conversione in legge del Decreto Incentivi – un emendamento che, se accolto, annullerebbe le positive conseguenze di una recente sentenza della Corte Costituzionale.
La sentenza in questione recita: “…Sulla base del significato proprio delle parole, secondo la loro connessione (art. 12 disposizioni sulla legge in generale), l’azione diretta contro il proprio assicuratore è configurabile come una facoltà, e quindi un’alternativa all’azione tradizionale per far valere la responsabilità dell’autore del danno”.
Non comprendiamo proprio il perché di un emendamento che, se presentato ed approvato, andrebbe in direzione contraria ad una sentenza della Suprema Corte.
Le nostre preoccupazioni sono motivate principalmente dall’esigenza di mantenere aperte le opzioni ed i diritti del danneggiato (come peraltro sostenuto dalla Corte Costituzionale stessa) e di difendere in tal modo un assetto aperto del mercato dell’autoriparazione, dove ogni soggetto può e deve svolgere la propria attività in piena autonomia senza che nessuno parta da condizioni di privilegio abusando di posizioni dominanti. Tutto ciò soprattutto nell’interesse dei consumatori il cui diritto a una riparazione “a regola d’arte” che si traduce in “sicurezza del parco veicoli circolanti” rischia di essere compromesso da politiche commerciali aggressive delle compagnie di assicurazioni indirizzate solo all’ampliamento del margine di profitto, in danno dei consumatori e a spese degli artigiani riparatori, tenuti da una parte a “garantire” il proprio lavoro e dall’altra ad attenersi alle prescrizioni di soggetti (le assicurazioni tenute al risarcimento del danno) palesemente in conflitto di interesse.
Oltre a ciò, si aggiunge il timore per il grosso contenzioso ed i disagi ad esso connesso, che verrebbero sicuramente generati da una norma di immediata attuazione, ma apertamente incostituzionale a prescindere dallo strumento legislativo adottato. La norma introdotta dall’emendamento violerebbe infatti gli articoli 3 (Principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge), 35 (Tutela del lavoro – anche artigiano), 41 (Libertà dell’iniziativa economica) oltre che tutta la normativa antitrust (il ricorso all’Autorità Garante è stato già presentato da un anno) e sarebbe in aperto contrasto con la normativa europea (come la Corte Costituzionale aveva già evidenziato).
Nella speranza che queste motivazioni, portate da seri operatori del settore che chiedono solo di essere ascoltati preventivamente, al pari delle altre parti interessate perché ben conoscono queste situazioni e rischiano di non poter più competere in situazioni di libero mercato, ricevano la dovuta attenzione, inviamo distinti saluti ed i migliori auguri di buon lavoro.
Il Presidente CNA/Servizi alla Comunità Bruno Tosi
Il Presidente ANC/Confartigianato Roberto Ansaldo
Il Responsabile Casartigiani/Autoriparazione Mario Coltelli